Associazione mariana “Figli di Maria” mov. Medjugorje “Apostoli della Divina Misericordia” è stata fondata con lo scopo di:
- Svolgere attività di aggregazione religiosa favorendo la crescita nella fede nella speranza e nella carità attraverso la preghiera comunitaria e personale, promuovendo ed organizzando incontri di preghiera e ritiri spirituali;
- Favorire la crescita spirituale organizzando pellegrinaggi in luoghi religiosi e di culto;
- Organizzare convegni, conferenze, dibattiti, seminari, concerti, attività di volontariato, attività colturali attività educative, nonché approfondimenti su temi sociali e religiosi, con riferimento a problematiche attinenti allo sviluppo e alla ricerca del bene comune della società;
- Promuovere e/o curare l’organizzazione di ogni iniziativa e di ogni forma di scambio e di approfondimento culturale tra Associazioni, istituzioni, movimenti e singoli individui;
- L’Associazione ha inoltre come scopo secondario quello di intraprendere e svolgere ogni lecita iniziativa per il raggiungimento diretto o indiretto dello scopo primario;
- L’Associazione, nei limiti e nel rispetto delle vigenti norme, potrà possedere e registrare testate editoriali, quotidiani e riviste, anche su internet, nonché far curare la pubblicazione, la stampa, la diffusione anche via internet o ogni altra modalità, di scritti, di saggi, di articoli, raccolte, aventi per soggetto problematiche religiose, sociali e colturali.
- L’Associazione, nello svolgimento delle sue attività, si avvale dell’assistenza di un padre spirituale "Padre Bernard Thilagarajah dell'ordine dei frati minori" il quale partecipa direttamente o indirettamente alle iniziative dell’associazione, al fine di garantirne la giusta affinità con i valori morali e di fede dettati dalla Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana.
Come Associazione laica “ Figli di Maria “ci mettiamo umilmente a servizio della chiesa per aiutare a riscoprire l’Amore di Dio attraverso la preghiera e le opere di carità.
L’Associazione e il suo gruppo opera nel sociale come volontari per la ricerca delle malattie genetiche promuovendo giornate di raccolta fondi con la vendita di pinetti. “ Un alberello per la vita”
PROMOTORI DI TRE GRUPPI DI PREGHIERA:
» SANTUARIO SAN FRANCESCO DI ASSISI - TERNI
» CHIESA SANTA MARIA DEGLI SPIAZZI - TERNI
» SANTUARIO DELL’AMORE MISERICORDIOSO - COLLEVALENZA (TODI – PG)
Pregare significa sciogliere il cuore incontrare lo sguardo di Dio, guarire la nostra anima e accogliere la grazia della Sua Misericordia e della Sua pace, che ci permette di amarlo e di saper amare con l’umiltà di figli i quali chiamano: ABBA’ PADRE
PACE E BENE
Santuario di San Francesco (torna su)
Il gruppo di preghiera
Si riunisce ogni mercoledì alle ore 18.00, con le seguenti intenzioni di preghiera: per i sacerdoti, per le vocazioni, per le intenzioni della Madonna. Il cenacolo di preghiera ha inizio con la preghiera dell’Angelus, segue il Santo Rosario meditato, i vespri e la Coroncina della Divina Misericordia. Fin dall’inizio viene esposto il dipinto “Gesù confido in te” realizzato dalla pittrice Maria Ligobbi, donato al gruppo di preghiera “Figli di Maria”. Alle ore 19.00 segue la celebrazione della S. Messa.
Francesco d’Assisi visitò Terni in diverse occasioni. Nel 1218 predicò nella piazza del Duomo ed ottenne un grande successo. Il vescovo del tempo, tale Rainerio, innamoratosi del carisma di Francesco, espresse al Santo il desiderio di preparare un luogo dove potessero abitare stabilmente i suoi seguaci. Francesco, allora, si ritirò nei campi ed orti che si stendevano ad ovest della città, in una delle zone più tranquille. Accanto ad un antico oratorio dedicato a San Cassiano, costruì rustiche capanne per farvi stabilire i suoi frati. Nel 1259 il vescovo Filippo ottenne da Papa Alessandro IV, l’oratorio e alcune case vicine. Egli intendeva ampliare la dimora dei frati e costruire una grande chiesa dedicata al Santo di Assisi, che aveva benedetto quel luogo con la sua presenza. La prima pietra fu posta nel 1265. La struttura originaria si presentava ad unica navata con copertura a volte a crociera sorrette da esili pilastri sullo schema delle Basiliche di San Francesco e di Santa Chiara in Assisi. Tra il sec.XIV e il sec. XVI furono apportate notevoli trasformazioni tra le quali la costruzione della Cappella Paradisi (a destra del presbiterio) e della Cappella di S.Bernardino da Siena che diventava il braccio destro del nuovo transetto. Furono demolite le mura perimetrali dell’unica navata e se ne crearono due laterali. Nel 1445 Antonio da Orvieto innalzò il campanile con struttura a torre ma ingentilito dalle aperture e dal sottile gioco cromatico delle maioliche. Fu ampliata la tribuna dotandola di un’abside più grande e maestosa. Infine si costruì la grande Cappella della Croce Santa che veniva a costituire con quella di S.Bernardino il nuovo transetto. Tutte queste modifiche dimostravano l’intenzione della comunità francescana sempre più grande, di essere attenta alle necessità della città, costituendo il punto di riferimento della vita religiosa, sociale e culturale.
Santa Maria degli SpiaZzi (torna su)
Il gruppo di preghiera
Si riunisce ogni venerdì alle ore 17.00, con le seguenti intenzioni di preghiera: per i sacerdoti, per le vocazioni, per le intenzioni della Madonna e per i malati. Il cenacolo di preghiera ha inizio con l’Adorazione Eucaristica, la preghiera dell’Angelus, il Santo Rosario meditato, e la Coroncina della Divina Misericordia. Fin dall’inizio viene esposto l’immagine su tela “Gesù confido in te” Alle ore 18.00 celebrazione della Santa Messa
Santa Maria degli Spiazzi: visione storica
Sorge in un'area poco distante da Porta Sant'Angelo. Dedicata alla Madonna delle Fornaci è detta 'chiesa degli Spiazzi' per la vasta area ad essa adiacente un tempo adibita alla coltivazione; tuttavia viene citata nelle Sacre Visite anche come ‘Madonna della Natività’ dall'immagine mariana posta sull'altare maggiore raffigurata con un san Giovanni Battista colto nell'atto di indicare il Bambino che giace sulle ginocchia della madre.
Dal 1749 vi si insediò la confraternita denominata degli 'Spiazzari' e ‘Broccari', composta da piccoli titolari di botteghe artigiane e contadini, che fu trasferita dalla chiesa di Santa Chiara. Questa si impegnò a mantenere il decoro e la celebrazione della messa per la festa della Natività di Maria dell'8 settembre e in tutte le altre feste mariane. Durante questi giorni i confrati rispettavano il precetto, non aprivano le botteghe e non lavoravano 'alli spiazzi' se non nel caso che “(…) ardessero le fornaci o si dovessero mettere le robbe a salvamento a riguardo del tempo cattivo (…)”. Ogni sabato i confrati si recavano processionalmente alla chiesa degli Spiazzi per la recita del Rosario.
La piccola costruzione si alza su pianta a croce; il vano dell'altare maggiore è più alto per ospitare una finta cupola ovale scandita da decorazioni in stucco. La piccola lapide posta in facciata sopra l'ingresso ricorda l'ampliamento della preesistente cappella. Nel 1749 Girolamo, Giuseppe e Alessio Manni ne acquisirono il patronato, la dotarono di nuove decorazioni e la fecero riconsacrare dal vescovo Cosimo Perbenedetti Maculani il 9 di agosto.
Al suo interno figuravano tre altari. Il maggiore, in legno dipinto marmorizzato, conservava, chiusa da un cristallo, l'immagine quattro-cinquecentesca della Madonna con Bambino con San Giovanni Battista. Che subì uno strappo negli anni Cinquanta del Novecento. L'altare a cornu Evangelii decorato da stucchi, conservava la tela raffigurante i Santi Chiara e Luigi Gonzaga. Nell'altro, a cornu Epistolae di identica fattura il quadro rappresentava i Santi Vincenzo Ferreri e Andrea Avellino. Una piccola cantoria con il suo organo completava la decorazione interna.
All'interno della chiesa vi si celebrava fino al 1886 la festa del Santo Nome di Maria la domenica fra l'ottava della Natività della Vergine. La piccola cappella era anche meta della processione cittadina delle Rogazioni e dall'esterno di essa il vescovo impartiva la benedizione della campagna.
Nel 1928 l'edificio fu donato dalla famiglia Manni al vescovo Cesare Boccoleri che la elevò a parrocchiale con circa 4500 abitanti. L'ineguatezza degli spazi per la pastorale e per il culto, di fronte alla dilagante urbanizzazione degli anni Cinquanta del Novecento, spinsero il vescovo Giovanni Battista Dal Prà ad erigere una nuova chiesa dedicata a Santa Maria Regina, nella quale confluì il titolo di Santa Maria degli Spiazzi.
Santuario dell'amore Misericordioso (torna su)
Il gruppo di preghiera
Si riunisce ogni martedì alle ore 17.00 che ha inizio con la celebrazione della S. Messa , segue il cenacolo, con la preghiera dell’Angelus, la Coroncina della Divina Misericordia, il Santo Rosario meditato, recita dei Vespri, la Novena a Gesù Misericordioso, con le seguenti intenzioni di preghiera: per i sacerdoti, per le vocazioni, per le intenzioni della Madonna.
La storia del Santuario di Collevalenza, è relativamente recente e fa capo alla figura spirituale di Madre Speranza di Gesù Alhama Valera. La donna, di origine spagnola, si trasferì nella regione umbra nel lontano 1951. Non fu sola, ma visse in questi luoghi assieme ad altre sorelle dell’Amore Misericordioso: questo è il nome dell’ordine fondato da Madre Speranza.
L’attività della donna si ha già nella seconda guerra mondiale, in un periodo difficile per l’Umbria, in cui c’era bisogno di speranza e amore caritatevole. L’elemento ricorrente nel Santuario di Collevalenza è l’acqua. Sono presenti, infatti, delle piscine in cui l’ammalato, bisognoso di cure, si immerge.
Dal punto di vista architettonico, il luogo di culto è formato da una chiesa che ricevette la consacrazione ufficiale nel 1965. Vicino c’è la cappella, vero fulcro del Santuario, fatta erigere da Madre Speranza nel 1955. La Casa del Pellegrino, infine, è il luogo in cui trovano ospitalità i fedeli che vengono in pellegrinaggio.
Il Santuario di Collevalenza si avvale di un ambiente naturale unico come quello delle campagne attorno a Todi. Il vecchio borgo è ancora protetto dalle mura di cinta e vi abitano circa 1000 persone. Dell’originario Castello si possono ancora ammirare alcuni torrioni. In una regione di santi e luoghi di culto
dalla storia plurisecolare, ammirate una delle costruzioni sacre umbre più preziose del ventesimo secolo.
|
|